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Il
Comune di Cagliari crede vivamente nell'arte e nella cultura, soprattutto
quando questa consente di dare alla prima città della Sardegna
anche quel ruolo di "capitale" del Mediterraneo, diventando,
a pieno titolo, un interprete primario nel circuito internazionale delle
mostre e delle manifestazioni culturali.
Una collezione prestigiosa ed un titolo affascinante da Renoir a Picasso - un secolo d'arte dal Petit Palais di Ginevra costituiscono il primo biglietto da visita per ammirare una mostra di alto livello culturale ed artistico, una mostra singolare che ha raccolto altri successi e che a Cagliari si offre per una platea ancora più vasta. La mostra con opere che bene rappresentano e testimoniano l'arte a cavallo tra '800 e '900, arriva a Cagliari in estate, nel suggestivo spazio del Castello medioevale di San Michele, recentemente restituito alla cittadinanza ed ai numerosi turisti, conquistati dalle antiche mura e dall'incantevole paesaggio di una Cagliari turistica e solare. Avrei piacere di parlare a lungo e citare ogni artista presente nella mostra, perché il titolo non inganni, sono infatti oltre settanta gli artisti presenti, tra cui e solo per citarne alcuni a mia discrezione, Bazille, Caillebotte con un simbolico antesignano "le ponte de l'Europe", Chagall, Dufy, Guillaumin con uno splendido paesaggio crepuscolare, Kisling con alcune figure di straordinario impatto emotivo, Henri Martin con un gigantesco e luminoso dipinto dal tocco impressionista, e poi per concludere i grandi Manet, Monet, Van Dongen, Degas, Derain e gli italiani De Chirico e De Pisis. Una frase di Oscar Ghez, collezionista sensibile e attento, fondatore del Petit Palais, accompagna la mostra: "L'art au service de la Paix"; una frase e un motto che condivido insieme a tutta la città di Cagliari, così come condivido i ringraziamenti per tutti coloro che hanno contribuito alla organizzazione di questa importante mostra. Cagliari ambasciatrice di pace, cultura e tradizione ed una città che aspetta tutti con la sua rinomata ospitalità. . Emilio
Floris |